giovedì 31 gennaio 2008

Indicatori della salute della tua impresa: 3) il Capitale Circolante netto (CCN)

Il Capitale Circolante Netto (CCN) indica il saldo tra il Capitale Circolante e le Passività Correnti.

CCN = Attività Correnti - Passività Correnti

In generale, quando le passività a breve risultano coperte oltre che dalle liquidità immediate e differite anche da quella parte delle rimanenze che possano essere vendute senza intaccare la cosiddetta scorta di sicurezza, siano in una situazione ideale cui ogni azienda dovrebbe tendere.

Quando il CCN è maggiore di 0 siamo, quindi, in una situazione di equilibrio.

Infatti abbiamo più risorse liquide (o, comunque, facilmente liquidabili nel breve periodo) rispetto agli impegni in scadenza nello stesso periodo.
Quando il CCN è, invece, minore di 0, la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa non è ottimale perché la copertura degli investimenti fissi avviene in parte con fonti di finanziamento a breve termine.

Se tuttavia si depurano i debiti a breve dai debiti verso le banche, che possono essere considerati debiti permanenti, ancorché di breve termine, per il rinnovo continuo dei prestiti alla scadenza, si giunge a valori spesso diversi del capitale circolante netto, anche positivi:

La formula diventa, in questo caso:

CCN = Attività Correnti - (Passività correnti - Debiti v/banche)



Dopo aver esaminato in questo e nei 2 post precedenti il significato dei tre indicatori di margine più importanti per l’analisi della liquidità, che restituiscono importi in valori assoluti, possiamo trarre le prime considerazioni su come debba essere strutturato il capitale d'impresa.

Per una struttura perfettamente bilanciata occorre che:

* (Liquidità Immediate + Liquidità Differite) – Passività Correnti siano maggiori di 0.

* Capitale Circolante Netto sia maggiore delle Passività Correnti

* Capitale Proprio sia maggiore delle Attività Immobilizzate



Nei prossimi post vedremo alcuni indici finanziari che ci aiuteranno ad analizzare la situazione dell'impresa in termini non più assoluti ma relativi, consentendoci, quindi, di fare raffronti con altre aziende o con l'andamento della nostra stessa azienda negli anni.



giovedì 24 gennaio 2008

Indicatori della salute della tua impresa: 2) il Margine di Struttura (MDS)

Un altro indicatore utilizzato per misurare la liquidità aziendale è il margine di struttura.

Il margine di struttura, inteso nel suo significato più restrittivo, cioè come differenza tra capitale proprio e attività immobilizzate, permette di esaminare COME l'attivo immobilizzato è stato finanziato.

MDS = Capitale proprio – Attività immobilizzate


In realtà, poiché non esistono imprese che non abbiano parte delle fonti costituite da passività (debiti), la formula meno restrittiva ma più pratica e realistica è:

MDS = (Capitale proprio + Passività consolidate) – Attività immobilizzate

Se il MDS >0, le attività immobilizzate sono state finanziate con fonti proprie.
Infatti il capitale permanente (il capitale proprio) finanzia interamente le attività fisse e in parte quelle correnti. Questo può consentire l'ipotesi di portare avanti un ulteriore sviluppo degli investimenti.

Se il MDS <0, il capitale permanente finanzia solo in parte le attività immobilizzate per cui la differenza è coperta anche da passività correnti.

Il MDS può essere visto anche come un indicatore dell'attitudine dell'impresa ad espandersi o, al contrario, dell'insufficiente dimensione del capitale proprio in relazione alle dimensioni aziendali.


giovedì 17 gennaio 2008

Indicatori della salute della tua impresa: 1) il Margine di Tesoreria (MDT)

Senza addentrarci, per ora, in una descrizione delle logiche di riclassificazione ed analisi di bilancio, proviamo a fare un piccolo test sulla salute finanziaria della tua impresa, sia che questa sia in regime di contabilità ordinaria (per cui presenta un vero bilancio), sia che si trovi in regime di contabilità semplificata.

Il margine di tesoreria esprime la capacità dell'azienda a far fronte alle passività correnti a breve termine con l'utilizzo delle disponibilità liquide e dei crediti a breve.

Il MDT è espresso dalla seguente formula:

MDT = (Liquidità immediate + Liquidità differite) – Passività correnti

Le liquidità immediate sono le attività immediatamente trasformabili in denaro, come la cassa, le liquidità bancarie in c/c, le cedole su titoli già maturate e pronte per l’incasso.

Le liquidità differite sono rappresentate dai crediti a breve, cioè quelle destinati ad essere incassati entro 12 mesi dalla redazione del bilancio e comprendono i ratei attivi.

Le passività correnti sono costituite dai debiti correnti, cioè quelli in scadenza entro i 12 mesi successivi.

Il margine di tesoreria è un indicatore, in termini assoluti, della liquidità netta dell'impresa, prescindendo dagli investimenti economici in rimanenze.

Se il MDT è minore di 0 si ha una situazione di crisi di liquidità.

Potrebbe essere il caso di intervenire verificando la rotazione dei crediti e la gestione delle passività verso le banche, con possibilità di trasformare i debiti a breve in debiti a media o a lunga scadenza.

Se il MDT è maggiore di 0 si ha una situazione di equilibrio finanziario.

Nell’ipotesi in cui il MDT fosse molto elevato occorre verificare se ciò dipenda da un'elevata liquidità o da crediti limitati.

Nel primo caso si potrà analizzare il motivo per cui l'azienda mantiene alta le liquidità, rinunciando ad investimenti meno liquidi e quindi più remunerativi.

Nel secondo caso occorre analizzare la natura e la gestione dei crediti, esaminandone le loro caratteristiche (durata media, elasticità ecc.).

giovedì 10 gennaio 2008

Usiamo produttivamente il nostro tempo (parte 2)

A volte abbiamo la sensazione che vi sia mancanza di direzione nel nostro lavoro. Potremmo aver stabilito delle priorità in modo impreciso. In questo caso dobbiamo definire in modo chiaro obiettivi e compiti.

Lo stress e la fatica non sono causate dalle cose che abbiamo fatto ma dal pensiero di tutte quelle che non abbiamo fatto. L'ansia e lo stress nascono da compiti su cui non abbiamo il controllo o che sentiamo di non poter trattare con sicurezza. Obiettivi realistici di lavoro quotidiano contribuiranno a risolvere i problemi legati ad un lavoro incompiuto. Prima di andare a casa abituiamoci a finire almeno il compito del giorno. Ciò ci darà la sensazione di avere svolto e portato a termine qualcosa permettendoci di arrivare a casa senza essere stanchi.

Regolarmente controlliamo se possiamo eliminare certe attività.

Facciamo una cosa alla volta. Appena ci vengono le idee, scriviamole, non realizziamole immediatamente come se fossero più importanti dell’interruzione del lavoro che stiamo svolgendo. Appuntiamoci di telefonare a…, non telefoniamogli subito, se non è urgente, solo per scaricare la nostra testa dal pensiero di telefonargli. Scarichiamo i nostri pensieri e le nostre idee su carta, e realizziamole a tempo debito.

Non c'è niente di così urgente che non consenta di mettere in moto un processo decisionale. Ma quando l'obiettivo è chiaro ed i mezzi ovvi, facciamo qualcosa al riguardo ORA. Tutte le persone efficienti hanno in comune almeno una cosa: la capacità di ridurre le distanze tra pensiero ed azione. Non rimandare gli affari sgradevoli ma importanti. Bloccheranno il tuo cervello, riducendo la tua creatività e la capacità di lavoro. Raramente questi compiti diventano più gradevoli rimandandoli. Dovrai farla prima o poi, e forse troverai condizioni peggiori per farla. E nel frattempo ti sarai stressato!

Fai uno schema dei prossimi compiti. Se possibile, quando cominci un lavoro, finiscilo. Se lo spezzetti troppo, perderà la sua coerenza, non avrai supervisione e sprecherai tempo ogni volta che dovrai ricominciare a concentrarti di nuovo.

Evita di portare a casa il lavoro se non sei sicuro di lavorarci.

Stabilisci una routine quotidiana fissa. Programma tempi specifici per le questioni di routine tipo riunioni, esame della corrispondenza, giornali, ecc.

Fai i lavori che richiedono un'attività cerebrale quando sei nella forma migliore. Occupati delle faccende minori quando il tuo cervello non è in grado di occuparsi d'altro.

Impara a dire NO alle questioni che non sono importanti, o rinviale a momenti successivi, dopo aver svolto i lavori più importanti.

Fai in modo che i tuoi intervalli avvengano quando non puoi lavorare efficacemente, e non quando stai lavorando efficacemente e con concentrazione su qualcosa.

Analizza le tue interruzioni. Fai qualcosa per evitarle o diminuirne l'effetto.

Decidi quali questioni possono essere delegate o svolte per telefono e quali no.

Riserva un certo ammontare di tempo per la pianificazione, la creatività, e la formazione. Fa tutto il possibile per assicurarti un certo lasso di tempo in cui non essere disturbato. Fa sapere agli altri in quale momento della giornata non vuoi essere disturbato. Senz'altro essi comprenderanno. Fai anche sapere esattamente quando possono riprendere i contatti con te. E dovrai essere sul posto in quel momento. Se sei costretto ad usare questo tempo in modo diverso, cerca di compensare la prossima settimana. Consideralo come un appuntamento con te stesso per fare il punto della situazione, liberare la tua creatività nel lavoro, fare programmi, osservare l’andamento delle attività.

Fa le cose ABBASTANZA BENE ma non TROPPO BENE. Evita perfezionismi eccessivi. Avrai così più tempo per le cose importanti.

Riserva grossi blocchi di tempo ininterotto per le cose importanti e periodi più brevi per le cose di minore importanza.

Esercita un po’ di autodisciplina. Visto che spesso non si può influenzare e controllare gli altri, cerca di controllare almeno te stesso. Usa le aree chiave. Usa il tuo tempo e le tue energie per quel 20% che produce l'80% dei risultati (Principio di Pareto).

Imponiti di mettere delle scadenze a tutti i lavori e progetti. Fissa scadenze per tutti i compiti. Rispettiamole. Una cosa richiede il tempo che le abbiamo riservato.


giovedì 3 gennaio 2008

Usiamo produttivamente il nostro tempo (parte 1)

La condizione per il raggiungimento dei nostri obiettivi è quella di usare il nostro tempo per le cose che MIRANO agli obiettivi, altrimenti non riusciamo a fare le cose che dobbiamo fare, perdiamo il controllo delle cose, siamo stressati, ci stanchiamo. Durante le nostre attività quotidiane dobbiamo chiederci continuamente: “Posso raggiungere i miei obiettivi facendo quel che sto facendo in questo momento”?

Per evitare la fatica e lo stress è assolutamente necessario avere una SUPERVISIONE dei nostri obiettivi, compiti ed attività, e avere la sensazione di poter tenere in pugno la situazione. È fondamentale sapere dove vogliamo andare e dove NON vogliamo andare, in modo da non dover andare dove GLI ALTRI vogliono che noi si vada. IMPARA A MEMORIA COSA HAI AFFERMATO E SCRITTO ESSERE IMPORTANTE PER LA TUA VITA E USA L’AGENDA per controllare.

Durante la vita fermiamoci tutte le volte che possiamo e diciamo a noi stessi: Cosa posso fare per ricavare il massimo da questa situazione proprio qui ed ora? Quando facciamo una cosa o l'altra, quando siamo con gli altri, fermiamoci e diciamo a noi stessi: “Ciò che sto facendo rappresenta l'uso migliore del mio tempo? Cerco di creare una vita migliore per me e per gli altri, ora o in futuro? O sto usando il mio tempo in modo errato e vado nella direzione sbagliata?” Inizialmente dovremo applicarci in questo, ma poi diventerà un modo di pensiero automatico e si libererà tempo per noi (cioè per ciò che riteniamo importante per noi).

Pianifichiamo in termini di risultati o obiettivi, e non di semplici attività (ad es., non pianificare semplicemente di occuparsi del magazzino, ma porsi l’obiettivo di completare l’inventario del magazzino).

Controlliamo regolarmente i progetti intrapresi e portiamo a termine i nostri obiettivi. Se possibile, cerchiamo di compensare subito eventuali perdite di tempo.

Siamo realistici nel pianificare. Non poniamoci obiettivi troppo difficilmente realizzabili. Un piano quotidiano dovrebbe contenere solo ciò che vogliamo o dobbiamo ottenere e siamo in grado di ottenere! Più pensiamo che i nostri obiettivi possono essere raggiungibili, più ci concentriamo e attiviamo energia per raggiungere i nostri obiettivi. Quando ci sentiamo coinvolti in troppe cose, abbiamo la sensazione di non aver concluso molto durante la giornata, non rispettiamo le scadenze.


continua...