giovedì 27 marzo 2008

Materialismo, consumismo e le 4 forze cui cercare di opporsi

Le famiglie stanno cadendo sempre più nei debiti comprando cose di cui non hanno bisogno, spinte da una combinata azione di 4 elementi: Pubblicità, Media, Fornitori di denaro, Commercianti.

I media ci gratificano con una continua esposizione di eleganti stili di vita cui vorremmo ambire. Intervengo subito i pubblicitari ci fanno sentire insicuri su quel che possediamo e che non possediamo per vivere secondo il nostro ben assimilato stile di vita mediatico. A questo punto giungono i fornitori di credito o di denaro con i loro miraggi di denaro subito a tasso zero. E i commercianti devono solo decidere quanto e come vogliono guadagnare su di noi per cose di cui non abbiamo bisogno e per il possesso delle quali siamo disposti a tutto.

La pubblicità e i media cooperano. L'avrete visto in mille occasioni anche nei film, sempre più sponsorizzati (per la tv non ho bisogno di aggiungere nulla che già non sappiate). Pubblicità e media guidano il gioco. Hanno perfezionato a tal punto le loro tecniche che possono venderci qualunque cosa. Sono reduce da una serata da campionati europei di calcio a casa di un mio amico che ha cambiato recentemente la sua tv per una al plasma decisamente meno dettagliata, luminosa e distorcente del suo pur ottimo televisore precedente. Pubblicitari e media sanno esattamente come premere tutti i nostri bottoni. Non c'è da meravigliarsi se la differenza tra quel che le persone guadagnano e quello che spendono si è ridotta al minimo. Al di là dei problemi attuali e contingenti dell'assurdo prezzo del petrolio e della lunghezza tutta italiana della catena commerciale per i generi groceries (cioè i beni da spesa al supermercato).

Quando interviene la società di intermediazione finanziaria o il mediatore creditizio, e vi fa sentire che comprende i vostri bisogni non-bisogni, ormai proiezione di voi anche da un punto di vista esistenziale, se volete continuare ad avere stima di voi stessi, senza temere di perdere quella del vostro ambiente, il gioco è fatto, e voi vi trovate un nuovo debito a tasso zero senza esserlo.

Guidati dalla pubblicità e dalla cultura popolare finiamo con il desiderare una casa più grande, un'altra casa, anzi, vestiti costosi ed ogni nuovo giocattolo tecnologico, ovviamente prima che lo posseggano i nostri amici.

Così finisci con il lavorare per la filiera dei consumi e non per i tuoi obiettivi. Finisci con lo sprecare denaro cercando di APPARIRE ricco. MA in questo modo non diventerai mai ricco, o per come preferisco dire, INDIPENDENTE FINANZIARIAMENTE.

Provate a fare caso, se li conoscete, allo stile di vita delle persone REALMENTE benestanti. La gran parte vive in case normali, guidano auto normali, ecc. Semplicemente spendono meno di quel che guadagnano ed investono la differenza.

Le 4 forze che abbiamo visto su ci hanno allenati fina da piccoli a desiderare l'inutile, a consumare. Consumare vuol dire distruggere. Un consumatore è un distruttore di ricchezza.
Non è certo la stessa cosa indebitarsi per un auto o un computer che ci aiuterà a produrre redditi e indebitarsi per una vacanza.

L'industria del consumismo è professionale e agguerrita, noi consumatori siamo solo dei dilettanti tonnetti che arrivano stremati e grati nelle reti di chi vive sulle nostre spese d'impulso.

Secondo alcuni studi dei soliti americani (lo dico senza ironia, ma solo per marcare il fatto che in Italia sembra che si vada sempre al seguito di quel che accade altrove, rimanendo poi sorpresi, ad esempio, del credit crunch già da molto tempo apparso negli Usa), il possesso di denaro sarebbe correlato ad un'idea di felicità solo per coloro cui mancano i bisogni di base. Una volta superato un reddito di $ 50.000, un maggior possesso di denaro non inciderebbe sulla sensazione di felicità, per come definita da questi ricercatori. Così, la nostra spinta verso il materialismo porterebbe solo a maggiori guadagni per le multinazionali, non alla nostra felicità.

Sfortunatamente per molti è difficile scappare alla trappola del consumismo e trovare la felicità in altri modi che comprare on line o trovare gioia in un centro commerciale. Difficile ma possibile.

Ecco un elenco di cose che possono sembrare un inno alla frugalità e all'eroismo, ma che possono aiutarci ridurre i nostri consumi, attraverso semplici difese contro gli attacchi dell'industria dei consumi:

  • Limita la tua esposizione alla televisione. Davvero ti diverti a guardare la TV per ore? Rifletti su quali trasmissioni ami davvero e accendi la TV solo durante quelle trasmissioni. Quando la pubblicità interrompe il programma vai a fare qualcos'altro. O se sei sufficientemente eroico, rinuncia alla TV del tutto.
  • Limita il tuo navigare sul web. Non intendo dire di cancellare il tuo abbonamento ADSL, ma cerca solo le cose che davvero ami e datti dei limiti di tempo da dedicare alla navigazione. Non esporti passivamente a pubblicità, links e banner.
  • Sposta il tuo interesse di lettura dalle riviste ai libri. Le riviste sono progettate con la pubblicità in mente, e queste raramente costituiscono un valore per te. Prova a leggere un libro, invece, faresti un uso molto migliore del tuo tempo.
  • Non trascorrere il tuo tempo libero nei centri commerciali. Il solo scopo per cui questi centri esistono è farti spendere. Tutto è pensato con questo obiettivo, dai colori, ai suoni, agli odori, al layout della toilette. Se cerchi un posto dove trascorrere un sabato pomeriggio, trova un posto dove non hai bisogno di spendere soldi per divertirti, come una spiaggia (libera ovviamente) o un percorso naturalistico o un bosco. Se hai bisogno di comprare qualcosa, vai in un negozio specializzato o merceologicamente autonomo e non presso un centro commerciale, entra e compra ciò di cui hai bisogno tu non i proprietari del centro commerciale. Non gironzolare guardando la merce, ne sarai risucchiato...
  • Monitora i tuoi impulsi all'acquisto e usa una lista dei 7 giorni. La gratificazione istantanea uccide le tue finanze se non te la puoi permettere. Acquisti non pianificati possono velocemente portare le tue spese fuori controllo. La tua migliore arma contro le tentazioni è il RITARDO.
    Quando sei online o guardi la TV o sei in un negozio, annota quante volte vorresti comprare qualcosa. Quando sei consapevole dei tuoi impulsi consumistici puoi iniziare a controllarli. Se tu potessi controllarli, limitare la tua esposizione ai media (vedi sopra) non sarebbe necessario (sebbene molti ritengano che ne gioverebbe la qualità della tua vita). Se ancora davvero vuoi comprare qualcosa nonostante abbia preso coscienza dei tuoi clichet inconsapevoli o eterodiretti d'acquisto, riscrivili in una lista e scrivi la data in cui ve li hai inseriti. Ora dì a te stesso che non li puoi comprare per 7 giorni. Può sembrare difficile ma puoi farlo. Trascorsi i 7 giorni, se ancora desideri comprare quegli oggetti allora comprateli. Spessissimo il nostro impulso di acquisto passa durante questi 7 giorni di attesa.
  • Metti ordine alle tue cose. Svuotare cassetti, armadi e stanze e mettere ordine rende consapevoli di quanta roba abbiamo comprato e non utilizziamo e di come inutile sia molta parte dei nostri acquisti. Quando ti sarai reso conto di tutti i soldi buttati, sarai meno prono all'acquisto d'impulso.


giovedì 20 marzo 2008

Prestiti e usura: difendiamoci (parte 5: le procedure giudiziarie)

Se ricordate che il Taeg consiste nel tasso corrispondente a interessi, spese e commissioni relative ad un prestito, è evidente come il suo importo sia influenzato dalla differenza tra montante e prestito netto erogato.


Vediamo cosa accade se ottenete 1.000,00 euro e ve ne chiedono 1.200,00 (importo che include capitale+interessi+spese e commissioni), in 12 mesi.


Ipotizziamo che la rata sia di 100,00 al mese.

Ovviamente restituire una rata mensilmente, secondo un piano d'ammortamento c.d. "francese", cioè a rata costante e interessi decrescenti, non sarà la stessa cosa di ottenere un prestito dello stesso importo ma da restituirsi alla fine del 12° mese. Infatti in questo secondo caso voi avreste a disposizione fino all'ultimo momento l'intero importo di € 1.000,00, mentre nel caso di ammortamento mensile, ogni mese vi ritrovereste una disposizione di denaro, in c/capitale, ridotta della quota rimborsata e compresa nella rata.


Nel caso di un prestito di 1.000,00 euro, da restituire in 12 rate mensili, avremo un montante di 1.200,00 e un Taeg (tasso annuo effettivo globale) pari al 41,30%.

Lo stesso prestito di 1.000,00 euro, restituendolo in 24 rate mensili da 50,00 euro, sempre, quindi, con lo stesso montante di 1.200,00 euro ma spalmato in 2 anni, genererà un Taeg del 19,75%.


Ma vediamo un po' cosa accade quando, a fronte di un prestito di 1.000,00 euro, vi trovaste ad aver sottoscritto e consegnato (senza averle fotocopiate prima) al "finanziatore" 12 cambiali di importo pari a 100,00 euro ciascuna. Il montante è pari a 1.200,00 euro, corrispondente ad un prestito al Taeg di 41,30%, cioé al di sopra certamente del tasso soglia d'usura.


Immaginate di essere riusciti a pagare solo 11 cambiali su 12, e di esservi arresi all'impossibilità di pagare l'ultima, denunciando tutto alle autorità giudiziarie. Voi avrete in mano 11 cambiali, l'ultima sarà ancora in mano al "finanziatore" (ve l'avrebbe restituita se l'aveste pagata).

Se in giudizio l'avvocato del "finanziatore" riuscisse a far passare la tesi che il prestito comportasse la firma di solo 11 e non 12, non avendo voi alcuna prova in mano (fotocopia della dodicesima cambiale) a riprova del vero importo sottoscritto, il montante sarebbe di soli 1.100,00 euro, corrispondente al 21,31%, sotto il limite del tasso soglia d'usura per operazioni di questo tipo alla data di oggi.


Oppure, immaginate che l'avvocato del "finanziatore" riuscisse a far passare la tesi che l'importo finanziato fosse di 1.100,00 euro, e non di 1.000,00, perché in grado di far valere in giudizio la dazione di un ulteriore importo di 100,00 euro. Bene, in questo caso, anche se venisse considerato pacifico che il numero delle cambiali fosse 12 (perché fotocopiate prima di consegnarle al "finanziatore"), si avrebbe un prestito di 1.100,00 euro a fronte di un montante di 1.200,00 euro, cui corrisponde un Taeg non del 41,30%, ma del 17,66%, ben al di sotto del tasso soglia d'usura.


Per sintetizzare, poiché in linea di massima un avvocato consiglierà al proprio cliente usurario di accontentarsi di perdere l'importo corrispondente alla restituzione di una o più rate del prestito, piuttosto che correre il rischio di essere accusato d'usura, con le pesanti conseguenze penali che questo comporta, cercherà o di ridurre il montante (riduzione delle rate) o di aumentare l'importo prestato. In entrambi i modi si otterrà una riduzione spesso significativa del Taeg.


Quindi, se proprio aveste deciso di rivolgervi a mercati non ufficiali del credito, almeno cercate di costituire le prove che potrebbero servirvi in caso vi ritrovaste soffocati e voleste rivolgervi ai giudici. Fotocopiate gli elementi relativi agli importi prestati (non accettate somme in denaro contante!) e cercate di rilasciare una ricevuta per le somme da voi incassate da conservare tra i vostri documenti. Allo stesso modo, fotocopiate ogni cambiale o ogni documento riguardante la somma da restituire.



giovedì 13 marzo 2008

Prestiti e usura: difendiamoci (parte 4: alcuni consigli pratici)

Vorrei indicare alcuni consigli pratici, frutto della mia esperienza di consulente tecnico del giudice in materia di contenzioso bancario e finanziario.

Vi assicuro che è davvero una pena vedere quante persone siano state spinte a sovraindebitarsi senza che ne siano state informate, sia da parte dei mediatori creditizi che da parte delle banche.


Vediamo un po', in ordine sparso:


1) Quando vi si propone un prestito a "tasso zero", fate attenzione a quale tasso zero vi venga proposto. Dovreste sempre fare riferimento al TAEG. Come abbiamo visto nei post precedenti, il TAEG è l'unico modo per confrontare due offerte diverse. Infatti il TAEG comprende anche le altre spese e commissioni che spesso vengono occultate.


2) Un prestito offertovi da una società finanziaria (per meglio dire, una società di intermediazione finanziaria) sarà quasi sempre più caro di un prestito offerto da una banca. Questo perché la società di intermediazione finanziaria pesca nel grande mercato di coloro che non sono "bancabili", cioè che non possono accedere ad un prestito bancario, o perché protestati o perché non offrono sufficienti garanzie di restituzione del prestito. E perché mai, secondo voi, altri che non siano le banche (che pur non sono enti di beneficienza) dovrebbero rischiare di prestare i loro soldi senza farsi remunerare il maggior rischio?


3) Occhio a quei prestiti che prevedono la restituzione della prima rata dopo alcuni mesi dall'acquisto effettuato, perché gli interessi, comunque, decorrono dal momento della sottoscrizione del contratto e non da quando restituite la prima rata, con conseguente appesantimento del TAEG.


4) Vi sarà capitato di voler comprare un elettrodomestico e di scoprire che, volendo pagare in contanti, non otterreste lo stesso sconto offerto a chi comprerebbe lo stesso bene a rate. Il motivo è che le grandi (e ormai anche le piccole) catene commerciali ottengono una percentuale su ogni contratto di finanziamento che riescono a far firmare ai propri clienti. Quindi ATTENTI ai consigli DISINTERESSATI di certi negozianti.

5) Oltre ai necessari calcoli di convenienza economica delle offerte di finanziamento, dovete sempre verificare, prima di firmare qualunque cosa, la serietà della banca o della società di intermediazione finanziaria o del mediatore creditizio che vi propongono l'operazione. Voi avete diritto ad essere informati in maniera precisa ed esauriente circa il contenuto del contrato di finanziamento che vi accingete a sottoscrivere, facendovi consegnare da mediatori/banche/intermediari il "Prospetto informativo" del finanziamento. Anzi, se non vi viene consegnato d'iniziativa di chi vi propone il prestito, leggete il fatto come un pessimo segnale di serietà.

6) Se la banca o la società finanziaria vi modificassero il tasso d'interesse praticato o le spese (insomma il TAEG) vi si deve informare per iscritto almeno 30 giorni prima della variazioni. Avete diritto di recedere dal contratto entro 60 giorni successivi a questa comunicazione nel caso in cui le modifiche non vi garbassero, estinguendo il finanziamento alle condizioni previste dal contrato originario. Se non vi avranno comunicato l'avviso, le variazioni non saranno applicabili.


giovedì 6 marzo 2008

Prestiti e usura: difendiamoci (parte 3: i tassi praticati e il tasso d'usura)

Quando accediamo ad un prestito è fondamentale conoscere le condizioni a cui il prestito viene concesso. Sembrerebbe ovvio, ma ovvio non è. Infatti la legge tutela il consumatore dalle opacità con cui la banca o l'intermediario finanziario potrebbe presentare l'operazione di finanziamento.

Vediamo un po' di sigle che fanno riferimento a diverse nozioni di tasso d'interesse e che è necessario conoscere quando chiediamo un prestito:

Tasso annuo nominale (TAN)

E' il tasso di interesse netto che viene applicato sul prestito anche il TAEG. Il TAN, a differenza del TAEG, non comprende le spese accessorie che sono poi quelle che fanno lievitare il costo globale del prestito, ad es. le perizie, l'istruttoria, le spese per i bollettini postali, le assicurazioni, ecc.

Il Tasso annuo effettivo globale (TAEG)

Ai sensi della L. 7 marzo 1996 n.° 108 il tasso annuo effettivo globale (TAEG) è il tasso che rende uguale, su base annua, la somma del valore attuale di tutti gli importi che compongono il finanziamento erogato dal creditore alla somma del valore attuale di tutte le rate di rimborso.

Quindi, il TAEG è quel tasso che contempla nel suo calcolo tutte le spese, nessuna esclusa, ad eccezione di quelle che devono essere versate allo Stato, come i bolli, le imposte, le tasse di registro.

Il calcolo del TAEG di un'operazione di credito al consumo, tasso che deve essere trascritto sul contratto, è eseguito al momento della stipulazione dello stesso, con riferimento alle condizioni in esso praticate. Tale calcolo è effettuato nell'ipotesi che il contratto sia in vigore per il periodo di tempo convenuto e che il creditore e il consumatore adempiano agli obblighi nei termini ed entro le date concordate.

Laddove il T.A.E.G, superi il T.S.U, il tasso applicato all’operazione sarà considerato usurario ed in tale ipotesi, in base all’art. 1815, comma 2) del c.c. gli interessi pagati non sono dovuti e devono essere restituiti, salvo il maggior danno causato per effetto degli stessi.

Il calcolo del TAEG

Per quanto attiene ai calcoli per la determinazione del TAEG ai fini della determinazione della natura usuraria o meno dei finanziamenti, il criterio per il calcolo del TAEG è fissato dalla legge e questa è la formula che lo rappresenta (Equazione di base che rappresenta la su citata equivalenza dei prestiti, da un lato, e dei rimborsi e oneri, dall'altro - Estratto dalla Direttiva 98/7/ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 febbraio 1998, pubblicata sulla "Gazzetta ufficiale

delle Comunità Europee" del 1 aprile 1998 e recepita con D. Lgsl. 25 febbraio 2000, n. 63):

Dove:
k: è il numero d'ordine di un prestito;
m: è il numero d'ordine dell'ultimo prestito;
Ak: è l'importo del prestito numero k;
i: è il TAEG (tasso globale effettivo) che può essere calcolato quando gli altri termini dell'equazione sono noti nel contratto o altrimenti;
tk: è l'intervallo, espresso in anni e frazioni di anni, tra la data del prestito numero 1 e le date degli ulteriori prestiti da 2 a m;
k': è il numero d'ordine di una rata di rimborso o di pagamento di oneri;
m': è il numero d'ordine dell'ultimo rimborso o dell'ultimo pagamento degli oneri;
A'k': è l'importo del rimborso o del pagamento di oneri numero k';
tk': è l'intervallo, espresso in anni e frazioni di anni, tra la data del prestito numero 1 e le date dei rimborsi o pagamenti di oneri da 1 a m'.
Nella su riportata formula per il calcolo del TAEG:
a) gli intervalli di tempo devono essere espressi in anni o frazioni di anno. Un anno è composto di 365 giorni, 365,25 giorni o (per gli anni bisestili) 366 giorni, 52 settimane o 12 mesi identici, ciascuno dei quali è costituito da 30,41666 giorni;
b) tutti i passaggi matematici devono essere eseguiti con una precisione di almeno otto cifre decimali.


Il Tasso effettivo globale (TEG)

Il T.E.G rappresenta il Tasso Effettivo Globale che le Banche rilevano trimestralmente nelle operazioni trimestrali. Esso vale solo per fini statistici e, in base al dettato legislativo viene calcolato diversamente da quanto previsto per il Tasso Annuo Effettivo Globale ai fini della legge antiusura.

Il Tasso effettivo globale medio (TEGM)

Il T.E.G.M, Tasso Effettivo Globale Medio, è frutto della somma delle rilevazioni effettuate trimestralmente dalle banche, delle quali si calcola la media aritmetica.

Il Tasso soglia usura (TSU)

Il T.S.U (Tasso Soglia Usura) è pari all valore del T.E.G.M., aumentato della metà. Rappresenta il tasso annuo globale che non deve essere mai superato dagli Istituti di Credito o dagli intermediari finanziari, per non incorrere nell’integrazione del delitto di usura.