giovedì 29 maggio 2008

La prima regola d'oro per un'impresa di successo

Di questi tempi si parla spesso delle difficoltà incontrate dalle imprese. Si attribuisce la colpa al mercato globale, al poco denaro destinato ai consumi, alle banche che non fanno credito...

Il vero problema, però, è che troppi imprenditori, soprattutto quelli con poca esperienza d'impresa, anche familiare, si innamorano di un'idea (o restano affascinati da un'idea altrui), aprono la partita IVA, realizzano gli investimenti necessari, avviano l'iniziativa... e solo DOPO cercano di ritagliarsi una quota di mercato per la propria iniziativa. Sempre che mercato ci sia...

E' fondamentale che PRIMA dell'avvio di qualunque iniziativa si analizzi il proprio mercato.

Il successo di un'impresa è potenzialmente assicurato se l'imprenditore scopre una mancanza sul mercato, un bisogno, e, semplicemente, crei un'impresa per soddisfarlo.

Se non c'è mercato, poco importa avere esperienza da spendere in un certo settore o un immobile a disposizione a costo zero. Semplicemente si deve costruire, come farebbe un sarto con un abito, la propria impresa a misura dei bisogni dei clienti, servendosi di 2 strumenti: il calcolo del punto di pareggio (o analisi di Break-even) e il budget delle vendite, espresso in quantità e in fatturato.

Se queste due analisi danno riscontri positivi, si potrà proseguire l'analisi della sostenibilità finanziaria dell'iniziativa che, a questo punto, si rivela come un mero problema tecnico.


giovedì 22 maggio 2008

La magia dell'interesse composto

Albert Einstein definiva l'interesse composto come "l'ottava meraviglia del mondo!"

Taglia alcune piccole spese, accantona del denaro ogni settimana e investilo!

Ad esempio, come abbiamo già visto, ci sono tante micro-spese, la gran parte delle quali accompagnano la nostra giornata senza neanche regalarci alcun piacere perché effettuate sovrappensiero o per abitudine o per distrazione o per compulsione.

Immaginiamo tu possa (ergo: voglia :-) ) toglierti il vizio del fumo. Semplicemente non spendendo i 4,10 euro quotidiani il tuo risparmio dovrebbe ammontare a 123 euro mensili, cioé 14.760 euro in 10 anni che vanno letteralmente in fumo.

Se i 123,00 euro mensili risparmiati li investi in modo che ti rendano un tranquillo 4% annuo, con capitalizzazione composta mensile (non in c/c, quindi), in 10 anni avrai 18.111,73 euro.

Non male eh? Per non dire del risparmio in sciroppi...


giovedì 15 maggio 2008

Cattivi pagatori e Centrali rischi

Le centrali rischi forniscono al sistema bancario e finanziario informazioni sulla posizione creditizia dei clienti che ricorrono al credito e possono essere sia pubbliche che private:

  • Centrale rischi pubblica gestita dalla Banca d’Italia, per finanziamenti di importo superiore a 75.000 euro.
  • Centrale rischi pubblica gestita dalla Società Interbancaria per l’Automazione (SIA) sotto la vigilanza della Banca d’Italia, per finanziamenti di importo inferiore a 75.000 euro e superiore a 30.000 euro.
  • Centrali rischi private per finanziamenti di importo inferiore a 30.000 euro (fino al 2004 non erano regolate da alcuna norma).

Il tempo massimo di conservazione dei dati è di 3 anni.

SIC - Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC)
(G.U. n 300 del 23 dicembre 2004)

Il 1° gennaio 2005 è entrato in vigore il “Codice di deontologia e buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti”.

Tale codice si applica ogni qual volta vengano richiesti:

  • un prestito personale
  • un fido in conto corrente
  • una carta di credito
  • un finanziamento per acquistare a rate un bene o servizio
  • un mutuo

I SIC sono banche dati attraverso le quali banche e intermediari finanziari si scambiano informazioni sui finanziamenti richiesti ed erogati ai loro clienti, sia in occasione dell’istruttoria di un finanziamento, per valutare il merito di credito di un soggetto e il suo livello di indebitamento (ad esempio, la puntualità o il ritardo nel pagamento delle rate di rimborso), sia durante la vita del finanziamento per il controllo del rischio di credito.

Quindi qualunque banca o società di intermediazioni finanziaria a cui sarà chiesto un altro prestito, un finanziamento, una carta di credito, ecc., sarà in grado di sapere se il cliente abbia presentato una recente richiesta di finanziamento, se abbia in corso altri prestiti o finanziamenti e se paghi con regolarità le rate.

Attraverso i SIC, banche e società di intermediazione finanziaria sono in grado di erogare credito semplicemente sulla base della buona storia creditizia del soggetto.

Naturalmente, per concedere un finanziamento le banche o finanziarie oltre a consultare le banche dati, si avvarranno di informazioni che il cliente stesso fornisce e senza le quali, non potendo valutare l’affidabilità del cliente, potrebbe non essere concesso il finanziamento.

Tutti i clienti di una banca o di una società intermediaria dovranno ottenere un foglio informativo che indica che:

  • qualora il cliente sia puntuale nei pagamenti, la conservazione delle informazioni nelle banche dati richiede il suo consenso.
  • In caso di pagamenti con ritardo o di omessi pagamenti, oppure nel caso in cui il finanziamento riguardi un’attività imprenditoriale o professionale, tale consenso non è necessario.

Il cliente, in ogni caso, ha diritto di conoscere i suoi dati e di esercitare i diversi diritti relativi al loro utilizzo (rettifica, aggiornamento, cancellazione, ecc. ).

Tempi di conservazione dei dati nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC):

Il nuovo codice di deontologia per i SIC prevede una riduzione dei tempi conservazione dei dati (max 3 anni) rispetto a quella in vigore precedentemente: le centrali rischi private, infatti, conservavano il nominativo dei "cattivi pagatori" anche per più di cinque anni, rendendo più difficoltosa la concessione di ulteriori prestiti persino nel caso in cui il cliente regolarizzava la sua posizione.

Richieste di finanziamento:

6 mesi, qualora l'istruttoria lo richieda, o 1 mese in caso di rifiuto della richiesta o rinuncia alla stessa

Morosità di due rate o di due mesi poi sanate

12 mesi dalla regolarizzazione

Ritardi superiori sanati anche su transazione

24 mesi dalla regolarizzazione

Eventi negativi (ossia morosità, gravi inadempimenti, sofferenze) non sanati

36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui è risultato necessario l'ultimo aggiornamento (in caso di successivi accordi o altri eventi rilevanti in relazione al rimborso)

Rapporti che si sono svolti positivamente (senza ritardi o altri eventi negativi)

36 mesi

Crif

CRIF S.p.A. è un sistema di informazioni creditizie che raccoglie i dati forniti direttamente dagli Enti finanziatori partecipanti.

La finalità del trattamento dei dati personali non è quella di classificare i “cattivi pagatori” evidenziando solo gli inadempimenti, ma quella di valutare il merito creditizio e contenere il rischio attraverso segnalazioni, inviate da banche e finanziarie, riguardanti l'andamento dei singoli rapporti di credito.

La consultazione della banca dati, da parte di finanziarie e banche, è possibile solo in presenza della firma del cliente sulla clausola relativa al trattamento dei dati.


giovedì 8 maggio 2008

2 metodi di riduzione del debito personale

Così come abbiamo visto per le aziende, anche per le finanze familiari, soprattutto a causa di abitudini compulsive di spesa, ci si può trovare in condizioni di sovraindebitamento.

Come uscirne?

Un approccio è il seguente:


Metodo 1

  1. ordina i tuoi debiti in ordine decrescente di tasso d’interesse, dal debito con il più alto tasso a quello a tasso minore
  2. sottrai alle tue abituali spese mensili un certo importo dei tuoi introiti per pagare i debiti
  3. con questa somma rimborsa il minimo possibile di tutti gli altri debiti, tranne quello con il tasso d’interesse più alto
  4. destina ogni ulteriore euro che risparmi o che entra fuori programma alla riduzione del debito con il tasso maggiore
  5. quando questo debito dal tasso più alto è estinto, non modificare l’importo mensile che destinavi all’estinzione dei debiti, ma destina tutto quel che puoi alla riduzione del successivo debito con il più alto tasso d’interesse.


In questo modo, nel lungo termine, avrai pagato il minimo importo in interessi passivi.

Quando, però, il debito con il tasso d’interesse più alto è anche il debito di importo maggiore, per alcuni sembrerà di voler svuotare il mare con un cucchiaino e ci si potrà arrendere presto, prima di vedere significativi risultati.

In questo caso, chi si scopra facilmente scoraggiabile potrà trovare più opportuno adottare un altro approccio.

La strategia è simile a quella su esposta, però, invece di aggredire per primo il debito a più alto tasso d’interesse, va ridotto per primo il debito di minore importo, perché, eliminando diversi debiti in rapida successione, si avrà la sensazione di aver ripreso in mano il pieno controllo della propria situazione finanziaria, trovando, ora, più semplice aggredire debiti più grossi e di più lento smaltimento.

L’approccio “palla di neve”, per dirla con Dave Ramsey, è il seguente:


Metodo 2

  1. ordina i tuoi debiti in ordine crescente di importo
  2. sottrai alle tue abituali spese mensili un certo importo dei tuoi introiti per pagare i debiti
  3. con questa somma rimborsa il minimo possibile di tutti gli altri debiti, tranne quello con l’importo minore
  4. destina ogni ulteriore euro che risparmi o che introiti fuori programma alla riduzione dello stesso debito di importo minore, fino alla sua estinzione
  5. quando il debito minore (per importo) è estinto, non modificare l’importo mensile che destinavi all’estinzione dei debiti, ma destina tutto quel che puoi alla riduzione del successivo debito di più piccolo importo


Questo secondo approccio può apparire economicamente meno efficace per via del fatto che, nel lungo termine, comporterà costi maggiori in termini di interessi passivi, almeno sulla carta. Però, in quanto esseri umani, siamo creature complesse. E sappiamo bene quanto stretti siano i rapporti tra denaro, abitudini di spesa, comportamenti psicologici e percezione individuale del tempo.
Molti di noi sanno esattamente cosa si dovrebbe fare in una data corcostanza, ma troviamo, poi, difficile perseguire le scelte corrette. Se fossimo davvero razionali non accumuleremmo troppi debiti per semplici consumi.
Spesso può servire a poco dire ad una persona indebitata per motivi irrazionali di seguire un piano di risanamento che minimizzi gli interessi passivi, scelta razionale.

La cosa più importante da fare è, invece, creare un rinforzo psicologico che è esattamente quel che fa il sistema “palla di neve”.

venerdì 2 maggio 2008

Tempi di credit crunch...

Si parla negli ultimi tempi di banche e credit crunch. Il credit crunch è l'immancabile anglicismo con cui si indica la restrizione dell'erogazione di credito a privati o aziende da parte del sistema bancario.

Questa restrizione può essere dovuta a una serie di fattori. Ad esempio negli USA si sta verificando un periodo di credit crunch a seguito della crisi dei mutui subprime, cioè dei mutui concessi con facilità anche a clienti al limite della solvibilità, crediti che poi venivano rivenduti dalle stesse banche cartolarizzandoli e scaricando il rischio di insolvenza del cliente su chi comprava CDO, MBA, ecc.

Essendo venuta meno la possibilità di cartolarizzare questi crediti, le banche non potranno cedere con altrettanta facilità i mutui e dovranno accollarsi i relativi rischi e sofferenze. Per questo motivo saranno meno propense a concedere con facilità credito. Come abbiamo già visto, la contrazione del credito pone le condizioni per un calo delle quotazioni immobiliari e per l'economia in generale, con ripercussioni anche sui consumi e sul credito al consumo.

In un quadro di contrazione generale dell'economia, le banche sono indotte a dare un'ulteriore stretta alla concessione di crediti, creando un meccanismo visioso.

Questo è quel che si teme accada anche in Europa e in Italia, tra visioni ottimistiche e pessimistiche, tra rassicuranti prese di posizione governative e grida d'allarme...