martedì 28 ottobre 2008

Le cause d'insuccesso ricorrenti per un'idea di business

Quando un'idea di business viene bocciata dal mercato, le cause sono da ricercare quasi sempre in alcuni dei seguenti errori:
1) pianificazione strategica e controllo di gestione inadeguati
  • obiettivi personali ed obiettivi aziendali eccessivi o non sufficientemente chiari.
Gli obiettivi, per non essere semplici e generici desideri da sogno nel cassetto, devono essere:

S = Specifici
M = Misurabili
A = Accessibili
R = Rilevanti
T = Tempificabili, cioè con precise date di inizio e fine azione
  • motivazioni personali insufficienti
  • scarsa attenzione agli aspetti economico-finanziari (e inadeguato controllo)
  • mancanza di un polmone finanziario per periodi recessivi
  • sottocapitalizzazione
  • commistione tra finanza personale e finanza aziendale
  • assenza di un budget delle vendite
  • mancata conoscenza del proprio punto di pareggio
  • mancata distinzione tra aspetti economici e finanziari dei "numeri" della propria azienda
  • mancata attribuzione di uno stipendio figurativo dell'imprenditore o degli imprenditori
  • carenza di regole nel prelievo dalla cassa

2) Carente organizzazione
  • incapacità di stringere alleanze strategiche
  • incapacità di coalizzare un valido gruppo imprenditoriale
  • assenza di regole tra i soci, spesso AMICI o PARENTI
  • gestione del tempo carente
  • scarsa chiarezza nell'assegnazione di compiti e mansioni
  • assenza di processi di delega

3) Errori di Marketing
  • previsioni di vendita errate
  • scarsa conoscenza del mercato e dei comportamenti d'acquisto

4) Errori nella produzione
  • problemi tecnici sul prodotto
  • attrezzature inadeguate


(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)



lunedì 20 ottobre 2008

In cosa consiste l'Euribor o tasso interbancario.

In questo periodo in cui si parla così tanto dell'emergenza mutui a tasso variabile, si parla spesso anche di EURIBOR. Vediamo di che si tratta.
Le banche, per sopperire a momentanee esigenze di cassa, accedono al cosiddetto "mercato interbancario", cioè il mercato in cui le banche con un surplus di liquidità prestano denaro alle altre banche.
Le 50 principali banche europee devono comunicare ogni giorno i tassi ai quali praticheranno le operazioni di finanziamento (il c.d. "tasso interbancario") e sulla base di queste informazioni verrà determinata la loro media ponderata con i relativi tassi EURIBOR distinti in base alla loro durata (da una settimana a dodici mesi).
L'EURIBOR è il tasso che viene usato come parametro per la indicizzazione del tasso praticato nei mutui ipotecari a tasso variabile, per giungere al quale le banche aggiungono la percentuale che corrisponde ai loro guadagni variabili (il cosiddetto "spread").

Come uscire dall'indebitamento personale

Indebitamento: come uscirne?

Il primo punto è affrontare la verità. Vi accorgerete che non siete gli unici ad esserne afflitti. Parlarne vi aiuta a non vergognarvene.

Per prima cosa informate i vostri familiari. Allo stesso tempo, fate loro capire chiaramente che insieme supererete il problema. E' necessario che smettiate (l'intera famiglia, intendo) di spendere più soldi di quanti ne possedete.

Ricordate che non è la stessa cosa ricorrere a un mutuo per acquistare un bene durevole, come la casa, o per acquistare una vacanza o un televisore al plasma. Quando pagate unarata di un bene durevole ne diventate "un po' più proprietari", cioè da un lato avrete l'esborso della rata, ma dall'altro il vostro patrimonio personale si consolida.

Facendo un'eccezione per le richieste di credito motivate (acquisto di aziende, immobili con prezzi non eccessivi, ...), tenetevi alla larga da qualsiasi richiesta di credito per articoli che non offrono alcuna sicurezza di prezzo stabile. E cercate sempre di pagare in contanti.

Le catene di negozi si danno molto da fare per predisporre lettori di carte di credito, perché, in media, i clienti spendono il doppio se non devono tirare fuori i soldi e metterli sul tavolo.
Dare un'occhiata al portafoglio è il sistema più immediato per avere sempre una visione della situzione finanziaria personale. Il portamonete pieno trasmette la piacevole sensazione di essere ricchi. E non si può finire in rosso. Rompete i porcellini salvadanaio, piuttosto!

Sullo scoperto di conto corrente, col passare del tempo, pagherete il massimo di interessi passivi, che devono essere invece ridotti il più velocemente possibile. Cercate di tagliare le voci inutili addebitate sul vostro conto corrente ed esaminate attentamente le registrazioni e gli addebiti dell'anno passato.

Disdite le sottoscrizioni e gli abbonamenti non utili attuali, meglio se per raccomandata.
Ridimensionate il vostro stile di vita, cioè semplificate radicalmente la vostra vita. Dite a voi stessi: non sarà sempre così, ma ora, in questa fase della mia vita, un ridimensionamento è necessario. Più avanti sarò fiero di esserci riuscito. Finché avete dei debiti, fate del risparmio e della frugalità un gioco, uno sport.

Soprattutto: non abituatevi ai conti in rosso. Liberatevi immediatamente dalla spirale dei debiti. Una volta che ci si abitua ad avere numeri in rosso sul proprio estratto conto, di regola si continua ad amministrare i propri beni con noncuranza e non si è più in grado di uscire da questo pantano.

E se lavorerete molto e guadagnando molto, non gratificatevi subito con grandi spese. Mantenete lo stesso rigore di prima negli acquisti, comportatevi come se la quantità di denaro guadagnata non fosse ancora sufficiente, impiegate i risparmi accumulati per costituirvi un patrimonio.

Trasformate i vostri debiti: consolidate le scoperture di c/c e rinegoziate i debiti costosi.

Oltre ai metodi che abbiamo già visto in un precedente post, esiste un'altra regola pratica, detta "dei 2 piatti della bilancia". Provate a vedere se fa per voi. In breve è questa:
Anche se il vostro debito è alto, dovete assolutamente risparmiare per realizzare un patrimonio. Mentre con metà dei vostri guadagni estinguete lentamente i vostri debiti, alleggerendo il primo piatto della bilancia, con il resto delle vostre entrate create, poco per volta, il vostro patrimonio e lo investite in maniera sicura, in modo da trarne degli interessi. Il fattore decisivo non è rappresentato tanto dall'utile ottenuto con gli interessi, bensì dalla sensazione positiva di vedere nuovamente dei frutti, dopo un lungo periodo in cui tutto sembrava andare a rotoli.
Un giorno non molto lontano i due piatti della bilancia si troveranno in perfetto equilibrio. A quel punto avrete appianato tutti i debiti in un solo colpo.

lunedì 13 ottobre 2008

Procrastinazione e ritardi nei pagamenti

Pagare i propri conti in tempo è un aspetto importante del controllo sulle proprie finanze. Sapere esattamente quando saranno dovuti i pagamenti e fare del pagamento puntuale una propria abitudine riduce lo stress, fa risparmiare denaro e ti mette al riparo da spiacevoli iscrizioni nelle crif.

Vediamo come fare del pagare con puntualità un'abitudine più semplice di quanto non si pensi.

Ecco alcuni consigli per ridurre la possibilità di pagare in ritardo:

1) Sottoscrivi gli addebiti diretti in conto. Per la gran parte dei pagamenti ricorrenti (bollette, abbonamenti a riviste) viene offerta l'opzione di addebitare in conto automaticamente. Usala.

2) Usa un software finanziario con promemoria automatici. Questi promemoria ti ricorderanno di effettuare un pagamento anche giorni o settimane prima della data di pagamento.

3) Consolida i piccoli pagamenti. Ipotizziamo che tu abbia da pagare l'abbonamento per l'ADSL, il telefono, il cellulare dallo stesso gestore. Invece di pagare 3 separate bollette mensili verifica se sarà possibile consolidare questi micropagamenti, così facili a dimenticarsi.

4) Ritagliati del tempo nella tua agenda per i pagamenti, allo stesso modo in cui faresti per la palestra o per un appuntamento di lavoro. Organizzando il tempo in questo modo creerai un'abitudine a "trovarti il tempo" per pagare che renderà meno probabile che tu perda una scadenza.

5) Crea un contenitore unico per i pagamenti. Spargere le bollette e i bollettini di pagamento in mille posti diversi non ti aiuta ad avere una visione d'insieme delle scadenze. Trova un unico posto comodo e organizzato, cartaceo o su PC dove tu possa tenere traccia dei pagamenti da effettuarsi e di quelli effettuati. Le bollette e i bollettini dovranno essere organizzati in base alla scadenza ed annotati sul calendario o sull'agenda.

6) Impara a conoscere il ciclo dei tuoi pagamenti. Rivedi i mesi e gli anni precedenti e individua le routine di pagamento che si ripetono ciclicamente. Molto probabilmente noterai che i tuoi pagamenti ricadono i 2 categorie, quelli dovuti all'inizio del mese e quelli dovuti verso la fine del mese. Non appena ricevi un bollettino paga il conto prima del successivo. Se non hai abbastanza denaro nel conto per pagare regolarmente tutte le scadenze previste, prima che ti arrivi l'avviso di scadenza, se puoi contatta il tuo creditore per cambiare qualche data.

7) Sottoscrivi la possibilità di ricevere via email un promemoria per i pagamenti da effettuare, se questa possibilità ti viene offerta dal tuo fornitore.

8) Paga via telefono. Molti fornitori di servizi consentono di pagare i conti per telefono, e le commissioni sono sicuramente più convenienti che pagare in ritardo.

Pagare in tempo ridurrà senz'altro il tuo livello di stress. Non ti domanderai più se hai scadenze onorate o meno, se avrai abbastanza denaro per pagare una rata o quanto ti costerà un ritardato pagamento. Potrai rasserenarti sapendo che la tua "casa finanziaria" è in ordine.
Per iniziare, prendi solo un paio dei consigli su riportati, quelli che ti sembrano più utili, e incorporali nelle tue routine quotidiane fino a renderli un'abitudine. Questo lavoro ti farà sentire più sicuro sulle tue capacità di controllare le tue finanze, oltre a portarti a risparmi a volte non indifferenti.



lunedì 6 ottobre 2008

Cosa sta accadendo in questi giorni...

Ciao a tutti e ben trovati dopo la lunga pausa estiva (e post-estiva!).
Vediamo di riprendere le fila delle nostre chiacchiere intorno ai nostri soldi, a come li gestiamo, e a come, con il nostro lasciar correre, lasciamo cadere i loro frutti in altrui giardini.
Iniziamo con il riassumere, in parole povere, cosa sta accadendo in questi giorni di turbolenze dei mercati e se dobbiamo veramente preoccuparci per come si stanno mettendo le cose nel mondo della finanza.

Tutto è iniziato negli Stati Uniti, con le facilitazioni che il governo qualche anno fa concesse a chi intendeva acquistare una casa pur senza avere un minimo capitale di partenza (mutui fino al 100% del valore dell'immobile) o redditi congrui al pagamento delle rate (periodi di preammortamento molto lunghi). Le banche non rischiavano molto perché scaricavano il rischio del non pagamento cartolarizzando questi crediti "deboli", cioè trasformandoli in strumenti finanziari simili alle obbligazioni e rivendendoli nel mercato finanziario all'interno di pacchetti e fondi ad altri operatori finanziari, cioè soprattutto ad altre banche, in tutto il mondo.

Nel 2007, questo giro di crediti "spazzatura", indefinitamente spostati nel tempo, scoppiò svelando la inconsistenza di molti di questi crediti perché non restituibili. Tra l'altro apparve evidente anche la crisi dello stesso mercato immobiliare e il dilagare di situazioni di negative equity (di cui parlammo in un post precedente). Iniziò a spargersi un'ondata di preoccupazioni intorno a queste obbligazioni legate ai mutui sub-prime, ma anche alle altre obbligazioni legate a mutui più "solidi", ingenerando l'instabilità delle borse e i traumi (vedasi per tutti il fallimnento della Lehman Bank) che stiamo conoscendo ancora in questi giorni e che non sembrano voler scomparire a breve. E' notizia di oggi l'intervento senza precedenti del governo tedesco a garanzia del sistema bancario dell'economia più forte d'Europa.

La vera responsabilità di quanto è accaduto è, a ben vedere, del sistema di supervisione e controllo del sistema bancario americano, troppo frammentato e strutturato su più piani di sorveglianza, basato anche su una incrollabile e tutta americana fiducia in un sistema finanziario e di mercato in grado di regolarsi da solo.

In Italia lo scenario sembra essere un po' meno cupo per via della forte prudenza delle banche nostrane che non hanno mai concesso credito se non dietro garanzie reali molto prudenti (mutui difficilmente superiori al 70% del valore dell'investimento) e di altri meccanismi imposti dalla legge al sistema bancario che sembrerebbe dover mettere l'Italia a minor rischio rispetto alle bufere che stanno investendo il mondo intero.

E' anche da notare che le banche (estere) finora fallite sono state banche d'investimento, e non banche ordinarie che lavorano con i depositi. Queste banche d'investimento investono denari presi, a loro volta, in prestito, per cui questi istituti finanziari si ritrovano un rapporto debito/equity molto più alto delle banche c.d. "ordinarie". Se chi presta loro denari non intendesse continuare a rinnovare loro i prestiti, queste banche si potrebbero trovare presto in crisi di liquidità. Quando poi si ritrovassero ad aver investito in obbligazioni spazzatura, come quelle legate ai mutui sub-prime, la crisi di liquidità diventerebbe anche crisi di solvibilità.

A tutt'oggi la situazione non è facilmente prevedibile, perché nulla si conosce su quanti saranno effettivamente i crediti che non verranno onorati, e, come sempre accade nei mercati mobiliari ed immobiliari, la fiducia e le previsioni delle tendenze, paradossalmente, determinano le tendezze stesse. Al momento non si è in grado di sapere quali saranno le reali perdite del sistema bancario una volta che si saranno vendute le case poste a garanzia dei crediti. Di certo si può immaginare che non saranno in grado di recuperare il capitale investito. E siccome questi titoli cartolari fanno paura (fa paura l'idea che non valgano niente o poco), tutti gli istituti finanziari e non, che in questi anni hanno investito in questi titoli, vedono il loro valore sul mercato abbassarsi preoccupantemente. Si sta generando una crisi diffusa di fiducia che sta portando imprese e famiglie a rivedere le proprie decisioni di spesa, generando le premesse di una recessione globale.

Questa è una fase in cui i problemi sembrano attenere alla sfera prettamente finanziaria, ma gli effetti sul sistema economico dell'economia reale, quella delle imprese e delle famiglie, spiegherà tutte le sue conseguenze nei mesi a venire, e si parlerà, probabilmente, con sempre più insistenza di una delle situzioni meno auspicabili in economia: la recessione...