lunedì 24 novembre 2008

Il processo logico della pianificazione strategica in 5 FASI (parte 2): il MINI-PLAN

Il MINI-PLAN consiste in un piano finalizzato ad una veloce valutazione, a seguito della quale:

1) Potete sviluppare il piano (elaborando il Business Plan)

2) Potete prendere in considerazione l'idea di effettuare maggiori ricerche e/o rivedere l'idea

3) Potete rinunciare e provare qualcos'altro

Il Mini-Plan può essere considerato come un piano completo più semplice e breve, per iniziative molto piccole o per valutare l'appetibilità economica, ancor prima di approfondire altri aspetti successivi, quali la sostenibilità finanziaria.

Quando intendete analizzare una vostra idea di business, è necessario utilizzare un metodo. E ciò anche per evitare che l’innamorarsi della propria idea vi porti a non vedere il business con obiettività. Poiché avviare un’attività di impresa è per definizione un’attività in cui si rischia (denaro, tempo, serenità!) bisogna soffermarsi a lungo sui motivi che vi stanno spingendo a fare impresa e sulle possibilità di sopravvivenza dell’impresa.
La maturazione delle idee imprenditoriali in progetti economicamente validi deve innanzitutto passare attraverso una verifica preventiva della loro fattibilità economica. Saltare questo passaggio può portare alla creazione di imprese senza futuro e ad una elevata mortalità precoce. Successivamente si potrai e dovrete anche verificare la sostenibilità finanziaria e il fabbisogno finanziario. Ma solo successivamente. Non serve verificare la sostenibilità finanziaria di un'iniziativa economicamente non appetibile.
Determinante sarà il vostro bagaglio di conoscenze per poter guardare all'impresa nel suo insieme prima di partire, e di valutare la vostra "idea di impresa" nei suoi diversi aspetti specifici (di mercato, tecnologici, produttivi, commerciali, economico-finanziari) e nella congruenza complessiva.
In mancanza di questo confronto tra "realtà" e "idea imprenditoriale" si verificano due conseguenze opposte, entrambe decisamente negative:
  • uno stato di incertezza tale da rendervi sgomenti sino a farvi desistere dall'iniziativa

oppure
  • l'avvio di imprese sulla base di intuizioni non sottoposte ad alcun controllo preventivo, con tutti i conseguenti notevoli rischi di fallimento.
Nel valutare inizialmente e per verificare nel tempo la validità della vostra idea di business, dovete verificare sempre che, qualunque sia il vostro progetto, sia possibile mettere a punto un progetto imprenditoriale che sappia unire in modo coerente:

1. IL PRODOTTO/SERVIZIO: cosa intendiamo offrire

2. IL MERCATO: a chi lo vogliamo offrire (il mercato prescelto, i clienti)

3. LA STRUTTURA: come realizzaremo l'il prodotto/servizio (la struttura aziendale)


Questi tre elementi costituiscono la c.d. "formula imprenditoriale".
La compresenza di questi tre elementi può servire da "prova del nove" della fattibilità economica di un’impresa. Se uno dei suddetti elementi viene meno l’idea non potrà ritenersi sostenibile economicamente sul mercato. Se viene a mancare la validità economica di un singolo elemento di quelli sopra descritti dovrete lavorare su altre ipotesi, o abbandonare l’idea. Naturalmente, ognuno dei suddetti elementi della formula è strettamente connesso agli altri e tutti sono vicendevolmente influenzati.

(continua...)


(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)


martedì 18 novembre 2008

Il processo logico della pianificazione strategica in 5 FASI (parte 1)

Sia nel caso di un'impresa nuova di cui si voglia valutare l'opportunità di realizzazione che nel caso di un'impresa già esistente è fondamentale PIANIFICARE.

Infatti, in entrambi i casi pianificare serve, tra le altre cose, a:
  • Definire bene il proprio business
  • Definire e fissare obiettivi e programmi per raggiungere quegli obiettivi
  • Definire il fabbisogno finanziario
  • Prevedere le azioni da adottare in caso di difficoltà
  • Supportare una richiesta di prestito
  • Definire accordi tra partners
  • Stabilire il valore di un business in vendita
  • Trovare un partner
  • Valutare una nuova linea di prodotto o un'espansione (nel caso di nuovo investimento in un'impresa esistente)
  • Accedere ad un finanziamento agevolato


Ovviamente il Business Plan di un'impresa già esistente partirà dal presupposto che esistono limiti ma anche risorse dovute al fatto che l'impresa è già sul mercato.
Le riflessioni saranno necessariamente diverse, ma l'impostazione sarà molto simile a quella di un'impresa nuova.

Piuttosto, nel caso di una nuova iniziativa, prima ancora di imbarcarvi in un'approfondita analisi (Business Plan), vi consiglio di realizzare prima un Mini-Plan.
Solo dopo aver appurato l'appetibilità economica dell'iniziativa, può valer la pena di approfondire l'ipotesi realizzando il Business Plan.
Il Mini-Plan consiste, appunto, in un piano finalizzato ad una veloce valutazione, a seguito della quale:

1) Potete sviluppare il piano (elaborando il Business Plan)

2) Potete prendere in considerazione l'idea di effettuare maggiori ricerche e/o rivedere l'idea
3) Potete rinunciare e provare qualcos'altro



Le fasi cronologiche da seguire nella costituzione di una nuova iniziativa (o nello sviluppo di una esistente) sono:


1) Elaborate il Mini-Plan
Un Mini-Plan vi permetterà di mettere a punto la vostra Formula Imprenditoriale.
Potrete anche effettuare un primo calcolo del punto di Pareggio che vi permetterà di sapere quanto dovrete produrre per coprire almeno tutti i vostri costi.
Con il Mini-Plan potrete verificare l'appetibilità economica dell'iniziativa, cioè la compatibilità economica del Punto di Pareggio con il Budget delle Vendite:


2) Elaborate il Business Plan.

Se i risultati del Mini-Plan vi hanno incoraggiato a proseguire nell'iniziativa, potete e dovete scendere più in dettaglio nella pianificazione della vostra impresa .

Il Business Plan vi permetterà di valutare, anche gli aspetti commerciali e di marketing, produttivi, organizzativi ed amministrativi, oltre a consentirvi un approfondimento dell'appetibilità economica e della sua redditività (un'impresa può, infatti, essere redditizia ma avere una bassa redditività e, quindi, essere poco conveniente a realizzarsi).
Soprattutto, il Business Plan servirà a valutare la SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA (prospetto di "Cash Flow" e "Budget di Tesoreria") e il reale FABBISOGNO FINANZIARIO (prospetto "Impieghi e Fonti").

Ovviamente non serve verificare la sostenibilità finanziaria di un'iniziativa economicamente non appetibile. Né è possibile conoscere il vero importo del fabbisogno finanziario solo empiricamente "a sensazione". Eppure molti potenziali imprenditori si ostinano a considerare come unico vero punto prioritario della propria agenda per la costruzione del proprio business gli aspetti finanziari. Anzi, per essere più precisi, le possibilità offerte dalla finanza agevolata.

E infatti sono tante le aziende che, pur in buona salute economica, soffrono sul piano finanziario, perché hanno sottostimato o sovrastimato il fabbisogno finanziario, o lo hanno mal strutturato.

(continua...)


(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)


lunedì 10 novembre 2008

Alcuni consigli prima di intraprendere una nuova impresa

Prima di lanciarvi in una nuova impresa, momento della vita sempre eccitante ma anche foriero di ansie e preoccupazioni, usate queste riflessioni per sostenere il vostro entusiasmo:

1) Investite in immobilizzazioni esattamente il necessario. Fate bene i conti per determinare il fabbisogno finanziario. Non sottostimate e non sovrastimate.
2) Trasformate il più possibile i costi fissi in costi variabili. Ad esempio, all'inizio dell'attività, se il denaro è una risorsa scarsa (e normalmente lo è), non comprate un furgone ma noleggiatelo. Costerà di più, ma finche non avrete un flusso di clienti tali da poterne ammortizzare il costo, questo acquisto vi costringerà ad un'uscita di denaro che avreste meglio utilizzato in una campagna di pubblicità, molto più efficace se il vostro obiettivo primario è accelerare la crescita della vostra attività.

3) Raddoppiate:
  • i tempi ipotizzati per l'entrata a regime delle singole attività previste
  • i tempi ipotizzati per l'entrate previste
  • i costi previsti

4) Dimezzate:
  • i tempi ipotizzati per le uscite previste
  • i ricavi previsti

5) Realizzate 3 previsioni di scenario:
  • una pessimistica
  • una realistica
  • una ottimistica

6) Cercate di mantenere il tasso di redditività maggiore del tasso di crescita dell'impresa

7) Prevedete bene il cash flow (a 3-5 anni)

8) Differenziatevi, monopolizzate un settore

9) Diversificatevi, non intrappolatevi in un solo mercato

10) Non create tutto nella vostra mente, parlatene!

11) Utilizzate bene i consulenti

Ma soprattutto:

12) Se avete la possibilità di scegliere il vostro business, scegliete clienti ricchi e pagatori (!)



(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)


martedì 4 novembre 2008

Idee d'impresa: le techiche di brainstorming

Prima di parlare di come prendere spunti per farsi venire un’idea d’impresa, può essere utile esporti un metodo molto efficace per valutare un fatto. Questo metodo è detto del “brainstorming”.

È un utile metodo per generare soluzioni possibili ad un problema. Puoi utilizzarlo anche (ma non solo) per farti venire idee d’impresa. È meglio utilizzare questa tecnica con uno o più amici, ma si può fare anche da soli.

Segui i seguenti punti:

1. Scrivi una breve descrizione del problema che vuoi risolvere.

2. Usa questa descrizione per chiarirti in mente quale sia il problema.

3. Suggerisci una soluzione al problema, qualunque soluzione, qualunque cosa ti venga in mente. Durante il brainstorming lascia che la tua mente vada in ogni direzione (sempre con il "problema da risolvere" bene in vista, per evitare di divagare!).

4. Non censurare la soluzione, non importa quanto suoni sciocca o se sembra simile ad altre soluzioni. Se stai facendo del brainstorming con altri, permetti alle tue idee di essere stimolate dai suggerimenti degli altri, tenendo a bada eventuali tuoi egocentrismi o vis polemica :-).

5. Fai una breve nota della soluzione.

6. Suggerisci un’altra soluzione, e ripeti i passi 4 e 5.



(Articolo di Paolo Battaglia, pubblicato su www.crescitapmi.it)